Associazione Sportiva Dilettantistica
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Medicina dello sport
Certificati medici uffa che barba !
Stando nel nostro specifico, cioè la danza, per chi ne ha un'idea come di un qualcosa o solo ludico oppure esclusiva delle grandi accademie (e non
è così), rimane forse strano sentir parlare di medicina dello sport, e quando poi si va alla richiesta dei certificati medici, obbligatori per legge,
iniziano veri e propri mal di pancia. Uno dei motivi è sicuramente la spesa da sostenere. Chi pratica la danza non agonistica, all'interno delle
associazioni, ritiene che non debba essere interessato a produrli e consegnarli presso l'associazione stessa (ignorando la norma). Non mi soffermo
più di tanto sulla questione economica, forse i medici dovrebbero, almeno per il non agonistico, abbassare un pochino le tariffe, sempre in onore
dell'incentivo allo sport presso le famiglie, facendo in modo che alcuni costi vengano calmierati. Mi rendo conto se penso a famiglie ove tutti i
componenti svolgono una qualche attività.. Questo senza nulla togliere alla professionalità dei medici stessi. Detto questo, si deve comunque
riflettere sul fatto che, almeno una volta l'anno, spendere 30-35€ (tariffe più diffuse) per sapere se stiamo bene noi ma soprattutto i nostri figli,
non sia una spesa a fondo perduto ma un investimento. Un investimento su voi stessi, potrebbe voler dire che si viene a conoscenza per tempo di
una patologia intervenendo così con minori costi ed evitando guai peggiori. L'importanza del fattore prevenzione nella medicina dello sport ci sta
tutto e le associazioni, che stanno sul territorio, svolgono per questo un'importante funzione preventiva. Basta quindi pensare alle certificazioni
agonistiche dove gli esami, essendo più approfonditi, possono rivelare patologie importanti ma "nascoste", nel senso che non si manifestano nella
quotidianità o negli anni che si stanno vivendo. Ricordiamo infatti i diversi episodi di morte improvvisa sui campi sportivi e non, che hanno
coinvolto soggetti apparentemente sani ma con patologie che si manifestano proprio in occasione di sforzi improvvisi ed attività fisica intensa.
Minori compresi. Anzi è proprio da queste esperienze che nel tempo il legislatore ha tratto la convinzione che occorreva normare le attività
sportive agonistiche e non agonistiche opportunamente. Fino all'introduzione dell'obbligo del defibrillatore e dell'abilitazione all'uso, che
coinvolgesse anche operatori cosiddetti laici, in soldoni gli stessi tecnici sportivi presenti sul posto che potevano prestare i primi tempestivi
soccorsi. Ecco cosa si intende per prevenzione e per allargamento della tutela sanitaria. Sopratutto capite l'importanza che rivestono le
associazioni che svolgono una funzione sociale e preventiva, anche per quanto riguarda la salute pubblica. Entrare in una associazione sportiva,
vuol dire anche essere protetti.
di Olivieri Fabrizio - Tecnico Federale ASD Dailydance
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